Chiunque abbia una passione forte, totalizzante, prima o poi nella vita incontra un mentore, una figura di enorme talento, esperienza e carisma che riesce a trasmettere insegnamenti in maniera naturale, a volte semplicemente standogli accanto, respirando la sua stessa aria. Il compito di chi impara è quello di tenere occhi e orecchie aperti, per assorbire quanto più possibile, e filtrarlo con la propria sensibilità.
Uno dei miei mentori, conosciuti dal vivo, è stato uno dei simboli più alti del Professional Wrestling, una figura che ancora oggi è iconica e riconoscibile anche dal fan occasionale. Il mio mentore è stato The Ultimate Warrior.
Roberto Indiano disse: “In occasione dell'ultimo match di Ultimate Warrior, è stato tra i pochi che è riuscito a instaurare con lui un rapporto di collaborazione, Warrior non era un personaggio facile con cui trattare: Giuseppe è tra i pochi che gli faceva da supporto costante"
Io non avevo ancora 18 anni e nel wrestling ero uno studente molto appassionato. Nel tour della NWE che seguivo come parte dello Staff e Extra Talent che avrebbe visto il suo ultimo incontro, mi fu affidato il compito di assistere Warrior.
È così che ho potuto assorbire i suoi insegnamenti e la sua etica del lavoro, che va molto oltre ciò che abbiamo visto sul ring ed è ben più profonda delle opinioni e dei pareri sulla sua vita privata: tutti noi abbiamo avuto l’opportunità di vedere Jim Hellwig (vero nome poi legalmente cambiato in Warrior) sotto una luce differente in occasione della sua introduzione nella WWE Hall of Fame e soprattutto nel discorso emozionante tenuto pochi giorni dopo a Raw, discorso in cui restituiva ai fan il merito di essere diventato una leggenda del professional wrestling.
Quel discorso mi aveva portato alle lacrime, mi ero commosso nel rivedere sullo schermo lo stesso uomo che io avevo conosciuto dal quale avevo imparato tanto, spogliato dalla sua gimmick nonostante la maschera calata sul volto, mentre parlava a cuore aperto.
Il giorno dopo, esattamente dieci anni fa, le lacrime sarebbero tornate a scorrere, stavolta amare e inattese, per la sua scomparsa.
Ma non posso che dargli ragione e nel dolore affermare che il suo spirito vivrà per sempre.
“No WWE talent becomes a legend on their own”
Grazie a Enrico Petrelli per il contributo.
Credits Foto: NWE
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