WHO IS ...
KING DANZA?
Classe 1990, dotato di una presenza scenica impressionante (1,85 m per 105 kg), KING DANZA (all’anagrafe Giuseppe Danza) è un intrattenitore puro, un artista poliedrico capace di catturare in un attimo l’attenzione di un pubblico variegato.
Il sogno di Giuseppe, fin dall’ età di 9 anni, è diventare una stella del pro wrestling, lo “sport entertainment” che appassiona milioni di spettatori non solo in America, patria della disciplina, ma in tutto il mondo. Un sogno impossibile, molti direbbero, per un ragazzo nato e cresciuto a Salerno, una cittadina italiana a migliaia di km dagli Stati Uniti. Un ragazzo che, però, non conosce il significato della parola
IMPOSSIBILE.


IL SOGNO
King Danza comincia giovanissimo ad allenarsi con star internazionali come Ultimo Dragon, e all’età di 17 anni intraprende il suo primo tour da professionista in Europa, dove ha anche l’opportunità di collaborare con la leggendaria stella della World Wrestling Federation, Ultimate Warrior.
Dopo anni di sacrifici ed impegno costante, il sogno si realizza e finalmente, nel 2013, King approda negli Stati Uniti, dove collabora con importanti federazioni quali la House of Hardcore della leggenda WWE Tommy Dreamer. Nello stesso anno King è protagonista di un documentario di successo del noto regista Patrick Cardinale Jr., “Wrestling with Reality”, dedicato alla storia del wrestling indipendente, e alla incredibile storia che ha portato King ad approdare negli States.
IL RISCATTO
È nell’anno successivo, il 2015, che King Danza riesce a raggiungere il suo vero grande obiettivo: lavorare per la World Wrestling Entertainment (WWE), la più grande e importante federazione al mondo, vero punto di arrivo per chiunque intraprenda questa carriera. Nel 2015, infatti, King è tra i primi italiani a essere un “extra talent” per la compagnia, comparendo anche nel grande evento pay per view live, la Royal Rumble, e a Smackdown, uno degli show TV settimanali della WWE. Il sogno impossibile per il ragazzo della cittadina italiana sembrava essersi realizzato.



LA RECITAZIONE
L’aggravarsi di un precedente infortunio, però, costringe King Danza a mettere in pausa la sua carriera nel wrestling e dedicarsi alla sua altra grande passione: la recitazione. Come per altri pro wrestler che hanno fatto questa transizione (Dwayne “The Rock” Johnson e Dave Bautista, ad esempio), il fisico imponente e la grande espressività fungono da biglietto da visita. Già nel 2011 King era comparso nel cortometraggio “Tiger Boy”, di Gabriele Mainetti (regista del recente successo “Lo chiamavano Jeeg Robot”), secondo classificato al Giffoni Film Festival 2012 nella categoria Generator +13. Nel 2012, invece, ha una parte nel lungometraggio “Venuto al Mondo”, di Sergio Castellitto. Numerose anche le sue apparizioni sulla televisione italiana: nel 2011 fa la sua prima esperienza in diretta con il programma Human Take Control di Italia 1, e nel 2013 compare in una puntata del Grande Fratello 13. Nello stesso anno, insieme ad altri esponenti della Nu Wrestling Evolution, King raggiunge la finale di Italia’s Got Talent, facendo registrare alla trasmissione un record di share.
IL PRIMO FILM E ALTRI PROGETTI
Un altro campo dove King ha riscosso successo è quello della musica country, seguendo le orme del suo grande mito Elvis Presley. Questo percorso lo ha portato ad esibirsi sia negli Stati Uniti, dove ha cantato anche a Memphis nel locale di Jerry Lewis, ed in Europa, dove ha eseguito numerosi tour annuali.
King Danza ha terminato il lungo percorso di riabilitazione ed è tornato a calcare i ring di tutto il mondo, senza però trascurare la sua carriera di attore: nel 2016 è comparso come antagonista principale in un episodio della nota fiction “L’Ispettore Coliandro” dei Manetti Bros, con i quali ha anche collaborato per il lungometraggio "Ammore e Malavita"
La storia di King Danza è una storia di dedizione e determinazione a realizzare i propri sogni, a prescindere dalle difficoltà incontrate, come afferma lui stesso: "Quando hai un sogno, ogni realtà ti va stretta. La vita di ogni artista è piena di frustrazione e tristezza, il segreto è conviverci. Vivere la tristezza e saperla sfruttare per raccontare un’ emozione: sul ring, al cinema, su un palco o davanti a un microfono".
