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Immagine del redattoreCorrado Staid

King Danza racconta la NWE

La Selezione

Nell’estate del 2005 all’età di 15 anni, avevo già ben chiaro il mio obbiettivo: volevo diventare un lottatore di wrestling professionista. Le possibilità diallenarsi correttamente e con professionisti del settore in Italia non erano molte, anzi ad essere sinceri non esistevano. Dopo qualche mese di ricerca sul web, venni a conoscenza dell’esistenza della NWE, la Nu Wrestling Evolution (diventata in seguito Nu Wrestling Entertainment) e del boot camp che proponeva. In poco tempo ma con passione,convinsi mio padre a finanziare questo primoapproccio con il wrestling professionistico eall’età di 16 anni approdai alla corte di Ultimo Dragon al “Road to Asai Moonsault Boot Camp.” Eravamo molti, da tutta Italia e di tutte le età. Presi il mio primo diploma e continuai su quella strada,aggiudicandomi un posto anche nel seguente boot camp l’anno successivo. Secondo diploma raggiunto. Per la NWE ero pronto al debutto, non come lottatore ma bensì come ring announcer. Essendo ancora minorenne nonpotevo prendere parte agli incontri lottati. Ma è così che inizia la mia avventura.




Le Prime Esperienze


Iniziai a lavorare negli show della NWE durante il loro tour italiano e conoscere Ie prime superstar americane e straniere dal vivo. La mattina cisi svegliava, si prendeva Il bus tutti insieme e aggiungevamo la città che avrebbe ospitato il nostro grande spettacolo.

Durante le pause, approfittavo del ring disponibile e mi allenavo ricevendo consigli e una marea di insegnamenti.

Ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo. La sera, circa alle 20.30 iniziava lo spettacolo e con camicia bianca e cravattino texano, entravo nell’arena e annunciavo l’inizio dello spettacolo scaldando il pubblico, poi puntualmente annunciavo gli ingressi man mano dei partecipanti. Nel break dello show, rimanevo sul ring per intrattenere il pubblico, avevo 17 anni.


In Azione !

Roberto Indiano, il padrone della NWE, mi ha sempre stimato e io ho sempre stimato lui. Aveva percepito in me la passione e aveva notato del talento che doveva essere espresso in tutti I modi. Ho avuto la grande possibilità di lavorare con grandi talenti sin dal primo momento. Anche se non erano I miei diretti avversari, sul ring capitava di incrociarsi durante una battle royale o durante un segmento di backstage. La vita e le regole dello spogliatoio erano molto severe ma per me erano spontanee. Era facile seguire il rigore e il rispetto che determinati ambienti richiedono. Così ebbi anche la possibilità di condividere il ring con Ultimate Warrior durante I suoi allenamenti per il suo grande ritorno. Ma questa èuna lunga storia e ve la racconterò un’altra volta.


Una Grande Famiglia.


A memoria, posso dire che la prima serie di match di rilievo internazionale furono contro Big Vito Lo Grasso, nel tour francese della NWE. Ho da sempre interpretato il cattivo, ed ero quindi nella fazione dei lottatori odiati dalle platee. Gli stadi delle città più importanti della Francia erano pieni di persone che adoravano il fatto che io venissi preso a clothesline o che venissi lanciato giù dal ring come un sacco di patate. La cosa per me era emozionante.


Il mio personaggio funzionava, riuscivo a farmi “odiare” e I miei maestri e colleghi sul ring riuscivano a dare il giusto ritmo che occorreva al fine di rendere l’incontro piacevole.

Fu da quel giorno che ebbi grandi insegnamenti da Booker T, Rob Van Dam, in particolar modo ricordo gli allenamenti e le azioni dal vivo con Chuck Palumbo, Ken Kennedy e Johnny Moss.





Eravamo tanti atleti, non ci volevamo tutti un bene dell’anima ma quando si è nel Pro Wrestling si forma sempre una sorta di “grande famiglia”.



And Times Goes By...


Il tempo passa, ma non per il grande wrestling.

Infatti nel 2013, dopo moltissimi eventi e tour internazionali e nazionali, con Roberto Indiano portiamo il wrestling ad Italia’s Got Talent, in due esibizioni che raggiunsero entrambe le volte il picco di share del programma su Canale 5. Il match era King Danza vs D3. Io ero accompagnato dal mio cattivissimo manager del momento, El Nazareno.


Nel Marzo del 2013 affronto e sconfiggo Marty Scurll in uno degli eventi piu’importanti della NWE e del Wrestling italiano. Durante quell’evento ebbi l’occasione dicondividere il ring anche con Vampiro, la stella della WCW. Lo stesso Vampiro che poiaffronterò nell’ultimo evento della NWE a Napoli ove a fine match ci fu una storica invasione sul ring da parte dei tifosi eccitati per la vittoria di Vampiro.





Today .


Tutt’oggi continuo a lottare. Sono passati tanti anni da quel pomeriggio d’estate del 2005 dove cercavo su internet la possibilità di allenarmi.

Ho conosciuto tantissime persone, ho imparato l’arte del wrestling e ho imparato come vivere e come rispettare questo ambiente. Nonostante le mie apparizioni in WWE, in FWE, in HOH, in EPW original, e tante tante altre, ma la NWE rimarrà per tutta la vita casa mia.


Ho fatto un patto con la vita che non può essere infranto, accettando anche molte sofferenze che la vita da lottatore di wrestling impartisce. Gli infortuni hanno segnato la mia esistenza ma fanno parte del gioco.

Ho imparato che molte persone sono soltanto delle comparse altre invece rimarranno per sempre.


Per alcuni si chiama vita, per me si chiama wrestling.

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